Paolo e Milena entrano, dalla porta di servizio, in un territorio sconfinato e per molti aspetti ignoto, richiamando intuizioni letterarie e cinematografiche, arrischiando interpretazioni filosofiche e fantasticando sui possibili scenari che ci regalerà il futuro. Sarà l’A.I. a portarci il caffè a letto o viceversa?

Milena e Paolo si interrogano sulla componente animale di noi ‘homo sapiens’ tra atomi, metempsicosi, conoscenze ancestrali, tatuaggi, Cheddar Man, germani reali al forno… E i voli pindarici si sprecano: vi siete mai chiesti dove vanno a finire le anime delle farfalle e delle ostriche? È arrivato il momento di farlo!

Cos'hanno in comune Paolo Emilio Botta, John James Audubon e Michel Lotito? Tutti e tre ebbero vite rocambolesche e tanto ricche d'avventure da riempire dieci romanzi. E c'è dell'altro: nella puntata ci sarà spazio anche per personaggi meno noti (ma decisamente sapidi), persone comuni che potreste incontrare senza sapere la bellezza inconsueta della loro vita. Tutto arricchito dalle consuete divagazioni in stile Milena&Paolo...

Arte urbana, pace, osmosi tra i saperi, ecologia, musica, cinema: questi alcuni degli argomenti eccitati da una frizzante chiacchierata con Giuseppe Pizzuto, curatore della mostra “Obey: The Art of Shepard Fairey” (Milano, Fabbrica del Vapore). Perché la cultura non ha confini e la colta divagazione è il nostro mestiere preferito…

Cos’è un libro? Un (altro) modo di viaggiare. Sicuramente un’occasione. Dalla venerazione antica per la parola scritta ai bookcrossing, dalle tavolette di Gilgameš agli ebook, una chiacchierata sul più importante veicolo della conoscenza. Con le consuete divagazioni sul tema… C’è un modo migliore per iniziare la seconda stagione?

Adoratori della cipolla, piante che cantano (davvero!) e spettegolano le vergogne dei regnanti, veleni capaci di espugnare città, filtri magici, decotti per curare l’avarizia, funghi cercatori d’oro e altre psichedeliche follie… insomma, i vegetali che non ti aspetti!

Dimenticate per una manciata di minuti l’immagine dello scienziato con càmice bianco e provetta in mano… niente laboratorio, questa volta: solo spericolati esperimenti, spirito d’avventura e dosi massicce d’eroica incoscienza.

Un professionista della paura come Paolo D'Orazio ci racconta le pieghe (e, ça va sans dire, le piaghe) di un genere narrativo ricco di sfaccettature, sottotesti, implicazioni metafisiche, ripiegamenti intimisti e... sorprese!