• EP.25 - Arte e psicologia: come le opere d’arte impattano sulla nostra psiche

  • 2023/12/12
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EP.25 - Arte e psicologia: come le opere d’arte impattano sulla nostra psiche

  • サマリー

  • Nel 1817 lo scrittore francese Marie-Henri Beyle, meglio conosciuto come Stendhal, all’uscita dalla Basilica di Santa Croce a Firenze si ritrovò a fare i conti con tachicardia, giramenti di testa e un senso di vuoto emotivo, uno stato psicofisico che lui stesso identificò come il risultato dell’esser entrato in connessione con alcune delle opere d’arte presenti nella chiesa fiorentina. Più di un secolo e mezzo dopo, nel 1977, la psichiatra Graziella Magherini descrisse alcuni casi di turisti stranieri in visita nel capoluogo toscano e colpiti da episodi acuti di sofferenza psichica e somatica ascrivibili all’esperienza raccontata da Stendhal, utilizzando alcuni concetti della psicoanalisi (il "perturbante" di Freud in primis) per spiegarne l'eziologia dei sintomi. Fu così che il rapporto tra arte e psiche diventò uno dei temi di maggior approfondimento della psicologia, ma anche delle neuroscienze, di alcuni movimenti artistici e perfino di discipline afferenti all’urbanistica. Ci si rese conto, infatti, che l’opera d’arte (sia essa un quadro, una statua o addirittura la conformazione di una città) era in grado di innescare una reazione di rispecchiamento emotivo in alcune tipologie di persone e di condizionarne, così, umore e stato di salute. Come funziona, quindi, questo processo? È quello che cercheremo di capire insieme nella nuova puntata di PsicoPsycho.
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    CONTATTI:
    - Giovanni Avorgna: giovanni.avorgna@gmail.com
    - Roberta Ramazzotti: roberta.ramazzotti@gmail.com
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    Trovi il video della puntata e tutti gli approfondimenti qui: https://youtube.com/live/B2OMTDB_DgQ
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あらすじ・解説

Nel 1817 lo scrittore francese Marie-Henri Beyle, meglio conosciuto come Stendhal, all’uscita dalla Basilica di Santa Croce a Firenze si ritrovò a fare i conti con tachicardia, giramenti di testa e un senso di vuoto emotivo, uno stato psicofisico che lui stesso identificò come il risultato dell’esser entrato in connessione con alcune delle opere d’arte presenti nella chiesa fiorentina. Più di un secolo e mezzo dopo, nel 1977, la psichiatra Graziella Magherini descrisse alcuni casi di turisti stranieri in visita nel capoluogo toscano e colpiti da episodi acuti di sofferenza psichica e somatica ascrivibili all’esperienza raccontata da Stendhal, utilizzando alcuni concetti della psicoanalisi (il "perturbante" di Freud in primis) per spiegarne l'eziologia dei sintomi. Fu così che il rapporto tra arte e psiche diventò uno dei temi di maggior approfondimento della psicologia, ma anche delle neuroscienze, di alcuni movimenti artistici e perfino di discipline afferenti all’urbanistica. Ci si rese conto, infatti, che l’opera d’arte (sia essa un quadro, una statua o addirittura la conformazione di una città) era in grado di innescare una reazione di rispecchiamento emotivo in alcune tipologie di persone e di condizionarne, così, umore e stato di salute. Come funziona, quindi, questo processo? È quello che cercheremo di capire insieme nella nuova puntata di PsicoPsycho.
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CONTATTI:
- Giovanni Avorgna: giovanni.avorgna@gmail.com
- Roberta Ramazzotti: roberta.ramazzotti@gmail.com
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Trovi il video della puntata e tutti gli approfondimenti qui: https://youtube.com/live/B2OMTDB_DgQ

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