
La fibromialgia o sindrome fibromialgica
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このコンテンツについて
oggi è la giornata mondiale degli infermieri (che ritengo il cuore del reparto) e la giornata mondiale della fibromialgia.
Ma cos’è la fibromialgia? È innanzitutto una sindrome e già qui dobbiamo fare una prima distinzione. Una malattia è una condizione che abbia una causa (anche solo ipotizzata), delle alterazioni fisiche rintracciabili, un insieme di segni e sintomi ben definiti ed un decorso prevedibile.
Nella sindrome, invece, ci troviamo di fronte ad una sintomatologia (che può essere anche invalidante) in cui manca sia la causa che le lesioni fisiche individuabili.
Detto ciò, la sindrome fibromialgica è una condizione ad andamento cronico (ossia rimane per un tempo indefinito) in cui sono presenti dolore muscoloscheletrico diffuso, stanchezza cronica, disturbi del sonno, disturbi del tono dell’umore e problemi di memoria. Tale sindrome spesso viene definita “la malattia dei 100 sintomi” e questo perché l’unione dei sintomi sopra citati può generarne degli altri.
Bisogna anche tenere a mente che questa condizione non è una patologia degenerativa (ossia non può portare a morte) ma sicuramente impatta moltissimo nella vita di chi è affetto. Si dice che la sindrome non uccide, ma avvelena la vita.
Ma come si sente esattamente una persona con fibromialgia? È molto semplice: pensate ad una forte influenza in cui vi sentivate la mente offuscata, le ossa “rotte”, i giramenti di testa, l’irritabilità… ecco prendete tutti questi sintomi e metteteli al mattino al risveglio. Ogni giorno, tutti i giorni, tutte le settimane, tutti i mesi. Sarebbe bello che la fibromialgia si prendesse ogni tanto un po’ di ferie e invece…
La diagnosi è clinica, ossia si valuta il dolore e dove è localizzato. Si premono leggermente alcuni “tender points” e, se il paziente avverte questa pressione in modo doloroso in almeno 11 su 18 allora è molto probabile che abbia la fibromialgia. È comunque necessario che siano escluse altre patologie che possano provocare un quadro simile.
Al momento non esiste una cura efficace e spesso lo stato di benessere (o almeno uno stato con una migliore qualità di vita) può venire raggiunto attraverso una combinazione tra terapia farmacologica, supporto psicologico (non perché si è “pazzi” ma perché si impari a creare quelle condizioni che permettano una una vita quanto meno dignitosa nonostante queste difficoltà), esercizio fisico adattato alle difficoltà della persona. In molte persone l’attività in piscina, lo yoga ed il TaiChi aumentano la qualità di vita.
È sempre buona regola accertarsi che il professionista sanitario e non al quale ci si rivolge conosca bene questa sindrome e tutto ciò che comporta.