• 05 | Cormons. L'altra liberazione
    2025/02/03
    Il 5 maggio di ogni anno, in Etiopia si celebra la festa della liberazione allo stesso modo in cui la celebriamo in Italia il 25 aprile.
    Nel 1941, anche l’Etiopia si libera dal regime fascista dopo 5 anni di sanguinosa e violenta occupazione coloniale, un periodo risibile nella storia ultramillenaria del Regno etiope, ma una vicenda che ha segnato profondamente la società del paese. Quanto ne sappiamo? Poco, in realtà; ci mancano molti aspetti, inclusa la storia di uno dei protagonisti di quella liberazione, nato a Prosecco, nella Venezia Giulia austroungarica, non lontano da Cormons, dove si tiene il Festival Jazz & Wine of Peace, che quest'anno ha accolto la storia di una pianista etiope, anche lei, assieme alla famiglia, deportata in Italia prima della liberazione.
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  • 04 | Gemona del Friuli. Inventare l'oltremare
    2025/01/27
    Prima ancora di conquistare i territori e sottometterne le popolazioni è necessario colonizzare l’immaginario. Fare in modo cioè che le operazioni coloniali avvengano in clima di consenso e perciò siano percepite dagli italiani come un diritto e addirittura un dovere. Colonizzare l’immaginario significa inventare un oltremare a misura di colonialista. Per fare questo si mobilitano cineasti, scrittori, illustratori, fumettisti. Partendo dal buio degli archivi cinematografici della Library of Congress di Washington, abbiamo raccolto schegge di cinema, romanzo e fumetto, dalla Siberia fino agli altipiani etiopi.
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  • 03 | Monfalcone. Consumare l'Africa
    2025/01/20
    Agli albori del Novecento, un armatore triestino riesce a farsi finanziare la costruzione di un nuovo cantiere navale su un terreno paludoso poco distante la foce del fiume Isonzo. Il cantiere di Monfalcone sarà uno dei siti individuati dal regime fascista per la costruzione della nuova flotta bananiera: quattro navi nuove di zecca, moderne, italianissime e in grado al bisogno di trasformarsi in navi da guerra. Si chiamano RAMB e devono trasportare le banane somale nei porti del Belpaese e da lì sulle tavole degli italiani.
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  • 02 | Udine. La linea del colore
    2025/01/13
    Il colonialismo italiano si caratterizza per una marcata vena di razzismo su cui la propaganda fa leva per accrescere il consenso nei confronti delle campagne di occupazione dei territori “oltremare”. Si conquista l’Africa per civilizzarla, modernizzarla ed educarne le popolazioni, a tutti gli effetti considerate inferiori. Una propaganda che convince anche una parte delle popolazioni africane, tanto da unirsi in combattimento sotto il comando delle forze italiane: gli ascari. Ma il Friuli è protagonista di una storia diversa: un cittadino africano che trasferito in Italia diventa ufficiale del Regio Esercito Italiano, o forse no.
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  • 01 | San Vito al Tagliamento. La croce e la spada
    2025/01/07
    Si può credere che l'epoca del colonialismo sia morta e sepolta. Invece ancora oggi le sue tracce sono vive e presenti. Cosa raffigura ad esempio la pala d'altare in fondo alla navata sinistra nella Chiesa di San Lorenzo a San Vito al Tagliamento? Come arriva una giovane pigmea di 12 anni nello studio di un fotografo triestino alla fine dell'800? Nella prima puntata di questo viaggio in FVG alla ricerca di ciò che resta del colonialismo, incontriamo due protagonisti di quella stagione a cavallo tra '800 e '900 in cui missionari ed esploratori aprivano la strada alla successiva colonizzazione del continente africano: un friulano di San Vito al Tagliamento, Mons. Coccolo e un triestino d'azione, Romolo Gessi.
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