エピソード

  • Intervista al nuovo sovrintendente del Teatro Lirico di Cagliari
    2025/07/21
    Unica Radio intervista il nuovo sovrintendente del Teatro Lirico di Cagliari, Andrea Cigni, il più giovane tra le fondazioni liriche italiane. Con lui parliamo di accessibilità, sostenibilità, pubblico giovane e rilancio internazionale della cultura operistica sarda.

    Andrea Cigni, recentemente nominato sovrintendente e direttore artistico del Teatro Lirico di Cagliari, è oggi il più giovane dirigente di una fondazione lirica in Italia. Tuttavia, come spiega lui stesso ai microfoni di Unica Radio, l’età non è il punto centrale: ciò che conta è avere una visione di lungo periodo, capace di coniugare radici e futuro.

    Un teatro realmente per tutti

    Tra gli obiettivi principali, Cigni sottolinea la necessità di rendere il teatro davvero accessibile e inclusivo. Questo non significa solo abbattere le barriere economiche e sensoriali, ma anche aprire le porte a pubblici diversi per età, background e possibilità. In altre parole, il Teatro Lirico deve diventare uno spazio sociale, educativo e partecipato, non solo un luogo d’élite.

    Dopo l’esperienza al Teatro Ponchielli di Cremona, dove ha costruito un forte rapporto con la cittadinanza, Cigni intende replicare quel modello di connessione anche a Cagliari. Il teatro, infatti, non rappresenta solo la città, ma tutta la Sardegna, con il suo straordinario patrimonio storico e culturale.

    Strategia di marketing e apertura ai privati

    Per attrarre sponsor e investimenti privati, è necessario – sottolinea – raccontare bene cosa fa il teatro. Non è sufficiente puntare sulla bellezza delle produzioni: bisogna comunicare l’impatto sociale, educativo e culturale. Inoltre, incentivi fiscali e criteri ESG possono rappresentare un'opportunità concreta per le aziende che decidono di investire in cultura.

    Uno dei punti cruciali riguarda il pubblico giovane. Il teatro deve sapersi raccontare, offrendo un’alternativa valida alle tante opzioni della vita quotidiana. Biglietti accessibili, vendita smart tramite smartphone, promozione nelle scuole e università: sono questi gli strumenti per avvicinare i più giovani.

    Verso un respiro internazionale

    Infine, il Teatro Lirico di Cagliari deve tornare a dialogare con le grandi istituzioni culturali europee. Invitare artisti internazionali, creare scambi e costruire una rete di relazioni globali sono le chiavi per riportare il teatro al centro del panorama culturale internazionale.

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    11 分
  • Conferenza Regionale Immigrazione: 3 luglio 2025 lavoro
    14 分
  • Conferenza Regionale Immigrazione: 4 luglio 2025 interventi rappresentanti comunità
    1 時間 14 分
  • Conferenza Regionale Immigrazione: Todde e rappresentanti
    2025/07/20
    La Conferenza Regionale sull’Immigrazione ha riunito la Presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde e numerosi rappresentanti istituzionali per affrontare insieme sfide, criticità e opportunità legate ai flussi migratori e all’integrazione sociale.

    La Conferenza Regionale sull’Immigrazione, svoltasi il 4 luglio 2025, ha visto la partecipazione della Presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde.

    All’evento erano presenti anche numerosi rappresentanti delle istituzioni locali, organizzazioni del terzo settore, sindaci e associazioni attive nei settori dell’accoglienza e dell’integrazione.

    Un evento fondamentale per fare il punto sulla gestione dei flussi migratori, ma anche sulle politiche di inclusione sociale e sul rafforzamento dei servizi territoriali.

    Durante la conferenza, sono stati affrontati temi chiave come: accoglienza diffusa, integrazione culturale, inclusione lavorativa, accesso ai servizi sanitari, istruzione per i minori stranieri, diritti umani, sicurezza e coesione sociale. La Regione ha sottolineato la necessità di interventi strutturati, pianificati su base locale e regionale, per garantire un’accoglienza dignitosa e sostenibile.

    Le parole di Todde: "L'immigrazione non è un'emergenza, ma una realtà da governare"

    Nel suo intervento, Alessandra Todde ha dichiarato che la Regione intende superare la logica dell’emergenza, puntando su una strategia a lungo termine. "L’immigrazione è una componente strutturale della nostra società – ha detto – e va gestita con responsabilità, ascolto e collaborazione tra enti pubblici e privati".

    I sindaci presenti hanno ribadito l’importanza del ruolo dei comuni, spesso lasciati soli ad affrontare le difficoltà dell’accoglienza. Le associazioni, invece, hanno sottolineato l’urgenza di rafforzare i servizi di mediazione culturale e i percorsi di inserimento lavorativo.

    Verso un nuovo modello di accoglienza

    Tra le proposte emerse: potenziamento dei progetti SAI (Sistema Accoglienza e Integrazione), promozione della formazione professionale per i migranti, campagne di sensibilizzazione per combattere la disinformazione, supporto psicologico e sociale, maggiore coinvolgimento delle comunità locali.

    L’obiettivo dichiarato dalla Regione è quello di costruire un modello sardo di accoglienza, basato su solidarietà, diritti e partecipazione attiva.

    la Conferenza Regionale sull’Immigrazione ha rappresentato un importante momento di dialogo e confronto tra istituzioni e territorio. Le sfide sono molte, ma l’impegno condiviso dimostra che è possibile costruire percorsi di integrazione efficaci, capaci di valorizzare le competenze dei migranti e rafforzare il tessuto sociale locale. La Regione Sardegna intende proseguire su questa strada, promuovendo un approccio basato su inclusione, diritti e partecipazione attiva. Un modello che, se ben attuato, potrà diventare un riferimento anche a livello nazionale. La collaborazione resta la chiave per affrontare il fenomeno migratorio con equilibrio, responsabilità e visione a lungo termine.

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    49 分
  • The Colvins tra punk, nostalgia e sonorità con Riccardo Besia
    2025/07/20
    Riccardo Besia racconta il viaggio dei The Colvins tra influenze punk, crescita personale e legami con la scena sarda. Una storia di amicizia, energia e indipendenza musicale.

    In Sardegna si respira aria di musica autentica, di palco e sudore, di strette di mano e amplificatori che tremano. E tra le band che da oltre un decennio alimentano questa linfa c'è The Colvins, gruppo nato nel 2012 e ormai punto fermo della scena punk-rock indipendente. Ne abbiamo parlato con Riccardo Besia, chitarrista entrato nella band nel 2018, in vista della loro partecipazione al Beach Day Out Volume 19, il 18 e 19 luglio al Poetto di Cagliari.

    Riccardo ci ha raccontato il suo ingresso nella band come un ritorno a casa: un'amicizia già viva, esperienze condivise e una passione comune per il punk. Ma anche un'evoluzione importante: “I Colvins erano legati al Ramonescore, il culto dei Ramones e delle sonorità più crude. Con il mio arrivo, abbiamo iniziato a esplorare il punk revival degli anni ’90, ma anche suoni contemporanei come quelli di The Menzingers”. Una trasformazione naturale, che si è consolidata nel disco Nothing To Write Home About, un lavoro che ha saputo unire melodia e rabbia, introspezione e distorsione.

    Musica come terapia, testi come confessioni

    Il cuore pulsante del progetto sono i testi, quasi sempre scritti da Riccardo, veri e propri frammenti di autobiografia. “Scrivo quando ho bisogno di tirar fuori qualcosa, è una specie di terapia. Parlo di me, ma cerco sempre di toccare corde universali: crescita personale, nostalgia, inquietudini condivise”. Un esempio? Bad Girl, brano il cui testo è un regalo di Cristiano Paler, batterista storico degli FN e ora nei Daenerds. La musica dei Colvins non è mai solo un suono: è un racconto in cui ritrovarsi.

    Suonare in Sardegna, poi, ha un sapore speciale: “Al Beach Day Out ci siamo cresciuti. È uno di quegli eventi che segna un’intera generazione musicale. Salire su quel palco per noi è un’emozione che si rinnova ogni volta, come se fosse la prima”. Il pubblico sardo, spiega Riccardo, non è mai distante: “Il palco ci separa solo fisicamente. Sotto ci sono amici, volti nuovi, persone che vogliono condividere. Dopo i concerti si scherza, si beve insieme: è una comunità vera”.

    Indipendenza, tour e progetti futuri

    La solidità dei The Colvins si regge anche su una rete indipendente che ha creduto in loro. “Grazie a etichette come I Buy Records e Mom’s Basement Records, la nostra musica è arrivata negli Stati Uniti e perfino in Giappone. È importante avere una rete che non si limiti al digitale, ma ti porti fisicamente in altri luoghi, con distro vere, dischi in mano”. E questa estate, tra le varie date, torneranno anche a San Sperate il 23 agosto, mentre altri appuntamenti sono ancora segreti ma in arrivo.

    Non mancano i progetti in cantiere: “Stiamo già lavorando su nuovi pezzi. Sperimentare è nel nostro DNA: il nostro sound è in continuo movimento, non ci fermiamo mai”.

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    13 分
  • Conferenza Regionale sull’Immigrazione, i giovani
    2025/07/19
    Un confronto aperto e concreto sull’inclusione sociale dei giovani con background migratorio, tra discriminazioni vissute, sfide normative e il ruolo cruciale di scuole, social e istituzioni locali.

    Durante la conferenza si è discusso dell’esperienza quotidiana dei giovani con background migratorio. Questi ragazzi affrontano spesso pregiudizi, emarginazione e aggressioni, causati da credenze radicate nella società. Tali stereotipi si trasmettono di generazione in generazione, alimentando discriminazioni ancora presenti.

    Il messaggio principale è che la società deve mettere in atto un cambiamento culturale profondo.

    Sensibilizzazione nelle scuole

    È emersa la necessità di promuovere interventi educativi dedicati all’integrazione e al rispetto. Si è sottolineato il ruolo di conferenze, laboratori e momenti di socializzazione, gestiti da esperti o da giovani testimoni, per mostrare che i migranti non sono una minaccia ma alleati e compagni di vita.

    Social media come strumento educativo

    I social media sono stati identificati come canale strategico per veicolare messaggi di inclusione sociale. Non più solo strumenti di intrattenimento, ma piattaforme per dare visibilità a progetti regionali e nazionali, informare i giovani e diffondere valori importanti come il rispetto, la solidarietà e la comprensione inter-culturale.

    Partecipazione attiva e consulte giovanili

    È stato evidenziato l’importanza dei tavoli di coprogettazione e delle consulte giovanili, sia scolastiche sia comunali e regionali. Soltanto coinvolgendo giovani migranti si può superare la contraddizione di "parlare di loro senza di loro". L’inclusione attiva è la chiave per politiche più efficaci e aderenti alla realtà vissuta.

    Ostacoli normativi e ingiustizie familiari

    La relatrice ha denunciato la rigidità della legislazione nazionale sull'immigrazione, che limita l’accesso alla cittadinanza, i ricongiungimenti familiari e la regolarizzazione dei minori. È stato richiamato l’esempio della recente modifica della normativa sulla cittadinanza, che ancora limita i diritti dei figli conviventi per meno di due anni.

    Ruolo della Regione e delle istituzioni locali

    A questo punto, il testo ha evidenziato come le Regioni e le istituzioni locali possano intervenire su temi come istruzione, formazione professionale e lavoro – tutte aree di loro competenza – per alleggerire gli effetti delle norme nazionali e rispettare il dettato costituzionale, in particolare l’art. 3, che impone allo Stato di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale allo sviluppo delle persone.

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  • Fuck You Fuckin’ Fuckers: il ritorno al Beach Day Out Vol 19
    2025/07/19
    Dopo oltre un decennio di silenzio, i Fuck You Fuckin' Fuckers tornano sulla scena punk hardcore dal Poetto di Cagliari, portando in musica il bisogno di essere sé stessi.

    Dall’Inghilterra fino alla spiaggia del Poetto di Cagliari, Marco Concas torna con i suoi Fuck You Fuckin' Fuckers (FFF) per rimettere in moto una macchina musicale che non ha mai davvero spento il motore. Dopo dieci anni di apparente silenzio, la band punk hardcore cagliaritana risale sul palco del Beach Day Out Vol. 19 con un messaggio chiaro: non smettere di essere te stesso. Intervistato da Unica Radio, Marco racconta la scelta di tornare a suonare nella propria terra, tra le onde del mare e l’energia di una scena underground che – sebbene spesso ignorata – continua a pulsare sotto pelle.

    Il ritorno dei FFF non è solo una questione musicale, ma una scelta di presenza e resistenza culturale. “La realtà è cambiata, ma abbiamo ancora qualcosa da dire”, confessa Marco. Ed è proprio questo bisogno di espressione autentica, slegata dalle mode e dai diktat sociali, che ha riportato la band a fare rumore. “Apichu”, il nuovo singolo, è l’esempio perfetto: un grido diretto, feroce, sincero.

    Tra Sardegna e Londra, il punk sopravvive e si evolve grazie al dialogo e alla contaminazione

    Concas vive a Londra da molti anni e conosce bene la differenza tra le due scene: se in Inghilterra il punk si è ritirato in una nicchia resistente, in Sardegna si respira ancora un’energia collettiva viva, giovane, ibrida. “Non sono solo punk a seguirci: anche chi ascolta drum’n’bass o rap entra in connessione con il nostro messaggio. La musica è un mezzo per esprimere opinioni, ed è bello vedere che questa esigenza non ha confini”.

    L’impatto sul pubblico è stato immediato, grazie anche alla voglia della band di mescolare vecchi suoni e nuove influenze, mantenendo però intatta la potenza del messaggio. “Il nuovo EP avrà cinque o sei tracce, tutte legate da un filo comune: l’invito a non omologarsi, a essere veri, a non vivere per compiacere gli altri. È un discorso di libertà e autodeterminazione”.

    Il beach day out come specchio dell’identità culturale punk e motore della scena sarda

    La partecipazione al Beach Day Out – per la terza volta – segna una sorta di rinascita collettiva. Marco ringrazia i Cool Kids, Stage Type Production e il collettivo Tuogo H.C. per il lavoro dietro le quinte, sottolineando quanto sia fondamentale un evento che unisce: “Il festival porta il nome di Cagliari anche fuori dalla Sardegna. È un’occasione per dire al mondo che qui c’è una scena viva, forte, indipendente”.

    E a chi chiede se questa sia solo una parentesi isolata, Marco lascia aperta la porta: “Abbiamo progetti in corso. Probabilmente è un ritorno definitivo”. Il 19 luglio al Poetto non sarà solo un concerto, ma un’esplosione di senso e presenza. I Fuck You Fucking Fuckers sono tornati, e hanno qualcosa da dirti. Forte.

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    12 分
  • Conferenza Regionale Immigrazione
    2025/07/18
    Appuntamento di due giorni a Olbia dedicato al tema dell'immigrazione, l'intervento dell'assessora Desirè Manca

    La prima Conferenza Regionale sull’Immigrazione si è svolta a Olbia, presso il Museo Archeologico, nei giorni 3 e 4 luglio. Un’iniziativa storica promossa dalla Regione Sardegna e coordinata dall’assessora regionale al Lavoro Desirè Manca, con l’obiettivo di dare visibilità alla diversità come fonte di ricchezza e includere cittadini provenienti da paesi terzi nel tessuto socio-economico dell’isola.

    Confronto tra istituzioni e comunità per l’inclusione sociale

    L’evento si è aperto con il saluto del sindaco di Olbia, Settimo Nizzi, e ha visto la partecipazione attiva della presidente della Regione Alessandra Todde, che ha sottolineato il ruolo della Sardegna come "popolo di migranti" e ha ribadito l’impegno per una Sardegna inclusiva, capace di trasformare la paura del diverso in opportunità di crescita. La presenza della prefetta, del vescovo, dell’imam e della presidente di ANCI Sardegna Daniela Falconi ha arricchito il confronto, rendendolo un momento di confronto tra istituzioni, società civile e comunità straniere.

    Inclusione, lavoro e diritti: le priorità al centro della conferenza

    Desirè Manca ha evidenziato i risultati concreti: oggi in Sardegna vivono circa 55.000 cittadini stranieri, pari al 3,5% della popolazione regionale, con presenze stabili grazie ai permessi di lungo soggiorno, lavoro, familiari o protezione internazionale . Dalla conferenza sono emerse due priorità. La prima riguarda l’istituzione urgente di un Osservatorio regionale contro lo sfruttamento lavorativo, strumento fondamentale per monitorare il mercato del lavoro, prevenire le situazioni di sfruttamento e accompagnare politiche attive d’inclusione. La seconda priorità sono le misure di politiche attive del lavoro, come corsi di lingua italiana, formazione professionale e programmi POR per facilitare l’inserimento nel mondo del lavoro, con particolare attenzione a donne migranti e vittime di violenza.

    Durante la conferenza sono stati organizzati laboratori tematici su lavoro, scuola, sanità, imprenditorialità e mediazione culturale: un percorso partecipativo che ha messo al centro il dialogo tra istituzioni, rete delle imprese, sindacati, associazioni, centri di studio come il CESPI, e le comunità migranti.

    L’iniziativa si è conclusa con l’impegno della Giunta regionale e del consiglio sull’avvio di politiche stabili per favorire la convivenza multiculturale, promuovere ingressi programmati e contrastare ogni forma di odio, razzismo e tratta .

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    25 分