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Se a partire dal 2001 tutti parlavano dei Paesi BRIC - Brasile, Russia, India e Cina - come dei nuovi motori rombanti dell'economia mondiale, dopo il loro recente rallentamento si è cominciato a parlare di MINT, un acronimo che mette assieme Messico, Indonesia, Nigeria e Turchia, definendoli come i nuovi giganti emergenti dell'economia mondiale. Perché proprio Messico, Indonesia, Nigeria e Turchia? Cosa hanno di speciale questi quattro paesi per aver attirato l'interesse degli operatori economici di tutto il mondo?

Standort Deutschland ist ein Hort von trägen, selbstzufriedenen Besitzstandwahrern, diagnostiziert ein Chor von Experten und verlangt, dass wir so mobil, flexibel und risikobereit wie die Amerikaner werden. Alles ist auf dem Prüfstand: der Sozialstaat, die Gewerkschaften, unsere Stabilitätskultur, unsere Ordnungspolitik. Alles Unsinn, sagt Detlef Gürtler und fordert Schluss mit dem Gejammer über vermeintliche Schwächen, die in Wahrheit unsere Stärken sind. Detlef Gürtler, Jahrgang 1964, lebt und arbeitet in Berlin, Marbella und Rüschlikon bei Zürich.

Zoom auf die Hightech-Megacity. Shenzhen ist die Stadt der Superlative: die am schnellsten wachsende Metropole der Welt, die jüngste, offenste, reichste und teuerste Stadt Chinas. Ob Elektromobilität, Gentechnik oder Künstliche Intelligenz - bei den wichtigen Zukunftstechnologien werden hier die Trends gesetzt. Wenn Chinaexperte Wolfgang Hirn Shenzhen beschreibt, entwirft er damit gleichzeitig das Bild der Urbanität von morgen. Er bereist die Region seit vielen Jahren und beobachtet die rasante Entwicklung.

Die Weltwirtschaft steht vor einer Zeitenwende: Asien ist dabei, endgültig die Vorherrschaft im globalen Wettbewerb zu übernehmen. Der Kontinent, auf dem über die Hälfte aller Menschen lebt, setzt sich als Technologiechampion an die Spitze - flankiert von den neuen Seidenstraßen, einem der ehrgeizigsten Infrastrukturprogramme in der Geschichte der Menschheit.

Die Finanzkrise 2008 erschütterte die Grundfesten unseres Finanzsystems. Die monetären, die sozialen und die politischen Auswirkungen spüren wir bis heute. Die beispiellosen Rettungsorgien von EZB & Co. sowie ein historisch einmaliges Notenbankexperiment dauerhafter Nullzinsen enteignen Sparer, Kleinanleger und Versicherungsnehmer. Eine gigantische Steuer- und Abgabenlast raubt der Mittelschicht jeden finanziellen Spielraum. Parallel wird neuerdings noch über Enteignungen nachgedacht - und diese werden kommen.

Crash oder Jahrhundertchance? Dirk Müller ist sich sicher: Wir stehen vor der nächsten Weltwirtschaftskrise und einer gigantischen Umverteilung. Ob China, Russland, Nordkorea, Naher und Mittlerer Osten oder USA und Europa - Müller erklärt in seiner gewohnt verständlichen Art Hintergründe, Zusammenhänge und Konsequenzen der aktuellen Konflikte. Klug und glaubhaft schildert er den voraussichtlichen Ablauf dieser kommenden Weltwirtschaftskrise. Er zeigt, welche Rolle Digitalisierung und Automatisierung spielen, wo die Zukunft des Geldes, der Arbeit und der Gesellschaft liegt.

Una frattura si allarga sempre di più. L'abbiamo ignorata, sottovalutata, creduta lontana, eppure da cinquant'anni si amplia e si ramifica, spalancando voragini tra i continenti, le nazioni e i cittadini stessi. È "The Divide", il divario economico tra ricchi e poveri del mondo: 4,3 miliardi di persone vivono con meno di 5 dollari al giorno mentre otto uomini posseggono la stessa ricchezza della metà più povera del pianeta.

La Banca Centrale Europea è un organo indipendente e sovranazionale con lo straordinario potere di creare moneta e stabilire il tasso al quale questa è data e presa in prestito nei diciassette paesi dell'Unione che hanno adottato l'euro. Suo compito è quello di definire e gestire la politica monetaria dell'area dell'euro per assicurare la stabilità dei prezzi. Nell'audiolibro, qui presentato in edizione aggiornata, si racconta la storia di questa istituzione e se ne illustrano le funzioni, le strutture e le responsabilità.

È giusto cancellare il debito dei paesi più poveri? In che misura può contribuire a combatterne la povertà? Come agisce in questo campo la comunità internazionale? Personalità di governo e celebrità del mondo dello spettacolo, gruppi religiosi e Ong hanno attirato negli ultimi anni l'attenzione dell'opinione pubblica mondiale su questo tema. E si è andata affermando la convinzione che il debito del Terzo mondo sia la più tipica espressione del dominio del ricco sul povero e che sia quindi moralmente giusto abolirlo.

La crisi globale pone sfide inedite all'Europa e richiede un convinto rilancio del processo di integrazione. Il volume guarda all'economia europea da una duplice prospettiva: la prima parte ripercorre le principali tappe dell'integrazione e delinea le caratteristiche e il funzionamento del modello economico e sociale europeo; la seconda ricostruisce l'intreccio dei fattori che hanno portato alla grave crisi internazionale e ne valuta l'impatto sul futuro dell'integrazione.

Con un bilancio di 280 miliardi di dollari e più di 10.000 dipendenti, la Banca mondiale è l'istituzione leader nella lotta alla povertà, eppure molti la accusano di aggravare il divario tra paesi ricchi e paesi poveri. Poche istituzioni scontano una percezione pubblica così distante dalla loro "missione". A cosa si deve questo scarto? Alla mancanza di informazione sul suo operato? All'inadeguatezza della Banca di fronte a un contesto mondiale in rapida evoluzione? O al prevalere, nella sua agenda, di interessi diversi da quelli dei paesi più poveri?

Il 1° gennaio 1958 nasce la Comunità economica europea, primo fondamentale passo verso l'Europa unita. Già nei primi anni '60 gli scambi commerciali fra paesi comunitari aumentano del 30% e nel periodo 1958-1970 raddoppiano percentualmente rispetto a quelli del commercio mondiale nel suo complesso. Le misure di liberalizzazione via via adottate hanno portato a una consistente espansione del commercio intracomunitario, che è giunto a toccare circa il 60% di tutti gli scambi della Comunità.

Diciamoci la verità, l'italiano medio si è accorto che i cinesi potrebbero diventare padroni a casa nostra quando i due blasoni del calcio milanese e nazionale sono passati in mani cinesi. Ma pochi sanno, tranne gli addetti ai lavori, chi sia Zhang Jindong, il nuovo proprietario dell'Inter, o Yonghong Li, il magnate che ha preso il posto di Berlusconi alla guida del Milan. Sempre in pochi hanno capito se l'acquisto della Pirelli sia un vantaggio per noi o per il colosso statale ChemChina.

If Europe is to return to an innovative and dynamic economy - and if there is to be shared prosperity, social solidarity, and justice - then EU countries need to break with their current, destructive trajectory. This volume offers concrete strategies for renewal that would also reinvigorate the project of European integration, with fresh ideas in the areas of both macroeconomics and microeconomics, including central banking, public investment, corporate governance and competition policy, social policy, and international trade.

Hundreds of books have been written about the financial crisis that engulfed the world after Lehman Brothers went bankrupt. But what if the bigger financial crisis is ahead of us, not behind us?As John Mauldin and Jonathan Tepper deftly illustrate in this controversial audio book, the crisis was more than a half-century in the making. The Great Financial Crisis, however, was merely Act I.

Is India ready for superpower status or too far behind China to ever catch up? In his career as one of India's leading journalists and entrepreneurs, Raghav Bahl has often faced this question, and many others, from bewildered visitors.

The crisis that followed the collapse of Lehman Brothers marked the fourth systemic transformation of capitalism since the late 18th century. Capitalism was not destroyed by the crisis, but it was irrevocably changed. This provocative audiobook shows how the forces that precipitated the financial meltdown of 2007-2009 are now creating a new and stronger version of the global capitalist system. This system will continue to be led and shaped by the U.S. if its businesses and politicians play their cards well.

World 3.0 reveals how we're not nearly as globalized as we think we are, and how people around the world can secure their collective prosperity through new approaches to cross-border integration. Provocative and bold, this new audiobook will surprise and move you, no matter where you stand on globalization.

Soros brings together a vital collection of his writings, some never previously published. They deal with a wide range of important and timely topics: the dangers that the instruments of control produced by artificial intelligence and machine learning pose to open societies; what Soros calls his "political philanthropy"; his founding of the Central European University, the world's foremost defender of academic freedom; his philosophy; his boom/bust theory of financial markets and its policy implications; and what he calls the tragedy of the European Union.

Blending economic analysis with political drama, EuroTragedy is a groundbreaking account of the euro's history and tragic consequences. In this vivid and compelling chronicle, Ashoka Mody describes how the euro improbably emerged through a narrow historical window as a flawed compromise wrapped in a false pro-European rhetoric of peace and unity.